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La parabola del buon imprenditore
Una fiaba moderna
Don Chisciotte


C'è questa volta nel nostro paese un uomo speciale che ci fa tutti sognare.
Il suo nome Enzo Rossi, il suo paese Campofilone, in terra di Marche, tra Monterubbiano e Ripatransone. Di mestiere fa l'imprenditore, producendo pasta all'uovo per ogni dove.
Un giorno decise di aumentare tutto d'un tratto lo stipendio dei suoi dipendenti, senza reclami o scioperi ma con buoni intendimenti; e non di 2 euro soltanto ma ben di 200, netti al mese.

Enzo Rossi
 
Il motivo ce lo dice lui senza timore: “Perché stiamo tornando all'800, quando nella mia terra c'erano i conti e i baroni e i mezzadri dall'altra… Negli ultimi decenni il livello di vita dei lavoratori era cresciuto e la differenza con gli altri ceti era diminuita. Adesso si sta tornando indietro e allora bisogna rimediare”.
E certo che lui si è dato da fare, non incoscientemente ma scientemente. Ha provato quindi per un mese a vivere con la sua famiglia con lo stipendio dei suoi operai : “Io mi sono assegnato 1.000 euro e altri 1000 sono arrivati da mia moglie, che lavora in azienda con me. Duemila euro per un mese, tante famiglie vivono con molto meno.”
E cosa scopre il nostro imprenditore dopo 20 giorni di “operaiamento”, che al massimo se ti va bene arrivi di striscio al 20 del mese: “mi sono vergognato, anche se ero attento a ogni spesa. Sa cosa vuol dire questo? Che in un anno intero io sarei rimasto senza soldi per 120 giorni e questa non è solo povertà, è disperazione”.
E via di sto passo il nostro buon imprenditore ci lascia tutti di sasso.
Comunista? Macché, dichiara : “non sono marxista. Sono un ex di destra.” Bé dico io, se non è un comunista speriamo sia almeno un apripista!
Detto fatto, passano pochi giorni è oplà dalla favola alla realtà.
Oramai è una rincorsa all'aumento salariale. E' la madre di tutte le industrie italiane a dare l'esempio, dalla FIAT con furore è il Marchionne che si fa onore. E se lo fa la Fiat perché non la RIELLO si chiede il suo presidente Andrea. A sì gli risponde con l'ILVA il gruppo Riva, voglio essere anch'io della compagnia. Non essendo più favola ma realtà è chiaro che l'aumento ben inferiore sarà. Comunque sia, meglio 30 euro oggi che un pollo, forse, chissà … se domani ci sarà.

Mario Draghi
A quel punto si racconta, che tutto quel parapiglia, svegliò persino i Draghi, i quali con sbuffi e fumi dalle narici pare scesero in campo sollecitando un aumento dei salari, con un cipiglio… manco governassero centralmente le banche di mezzo continente. Dietro ai Draghi i 3 porcellini - Epifani, Angeletti e Bonanni – con disperazione gridavano : “Ora ci dovete pagare i danni!”. I danni? E si, poveri loro, quale futuro, se gli imprenditori aumentano i salari per conto loro.
Ma come in tutte le cose è la prima volta che non si scorda mai. Ed è così che il nostro Enzo Rossi rimarrà nei nostri cuori e non gli altri che in fondo sono degli impostori.
Perché in realtà loro non ci hanno mai provato a vivere una vita a singhiozzo, per soli venti giorni al mese entrando in apnea in attesa degli altri venti susseguenti e poi ancora venti, fino a giungere a fine anno accumulando 120 giorni tondi di danno!
Caro Enzo, non disperare, il tuo gesto ci fan ben sperare; e poi guarda che in fondo anche tu sei un uomo dell'800. Se non ricordo male è proprio in quel tempo che altri tuoi colleghi si son dati, come te, da fare, come ci spiega qui di seguito John Rae nel suo libro “Eight hours for work” del 1894: Il primo movimento sistematico per ottenere la giornata di 8 ore in Inghilterra è cominciato sessant'anni fa e, cosa strana, questo movimento fu organizzato dai padroni, e cosa ancor più strana, questo movimento organizzato dai padroni rivendicava una giornata di 8 ore per un salario di 12, o, secondo la formula del manifesto dei suoi organizzatori, “una giornata di 8 ore con i salari giornalieri attuali”. Il movimento era stato iniziato da un notabile patriota di quei tempi, John Fielden, grande fabbricante di cotone a Totmorden, e membro del parlamento per il borgo di Oldham. Fielden –“l'onesto John” come lo chiamavano familiarmente gli operai di cui difendeva la causa da così lungo tempo e con tanta generosità – propugnava giornate brevi di lavoro dal momento in cui lui stesso sorvegliava nella fabbrica del padre come apprendista….*
Dedicato a te Enzo l'onesto, con i miei ossequi.

Don Chisciotte

* John Rae (1845-1915), economista scozzese, si è dedicato in particolare allo studio della economia politica, oltre a collaborare con la stampa e scrivere libri. (tratto da “1° Maggio – 100 anni di storia” edizioni Lotta Comunista)


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  30 ottobre 2007